Il principale strumento di progettazione educativa e didattica formale per la realizzazione dell’inclusione scolastica e sociale di alunni e studenti con disabilità è il Progetto Educativo Individualizzato – P.E.I., che statuisce il diritto

  1. alla individualità degli interventi di supporto, ancorchè speciali, connessi strettamente al funzionamento soggettivo complesso e al percorso della classe
  2. a appropriate verifiche e valutazioni degli obiettivi e delle strategie poste in essere

La storia evolutiva del P.E.I. è stata costellata, nei decenni, da diverse dinamiche, non sempre omogenee nel territorio italiano e soprattutto nell’area europea.

In effetti la prima formalizzazione dello strumento P.E.I. in Italia è apparsa nella Legge quadro 104/1992 come scelta formale di inclusione individuale che cerca i punti di contatto fra gruppo classe e persona con disabilità.

La scelta italiana di costruire la progettazione del percorso formativo degli alunni e studenti con disabilità sul Piano Educativo Individualizzato con una forte integrazione al contesto e la possibilità di adattarlo alle esigenze è stata una decisione pedagogica rilevante, in antitesi ad altre esperienze europee dove le scuole speciali a curriculi specifici hanno invece realizzato profondi vulnus nei percorsi integrati di inclusione.

Il PEI, quindi, incrementa la partecipazione dell’allievo alla vita del gruppo classe di appartenenza in relazione alla condivisione del documento e alla collaborazione attiva nel processo di redazione di insegnanti, operatori sanitari, dell’inclusione e della famiglia,  e come la loro assenza o scarsa aderenza ne può arrecare pregiudizio operativo e tradursi in uno strumento di isolamento.

Maggior addebito al P.E.I., infatti,  è il potenziale rischio di “marginalizzazione” ove non contemperi adeguatamente una didattica inclusiva nel gruppo classe

Progettare un PEI, quindi, prevede quattro azioni principali:

  1. valutare adeguatamente il funzionamento dell’alunno con disabilità (su base biopsicosociale – ICF)
  2. identificare traguardi da raggiungere coerenti col suo funzionamento e in connessione con l’ambiente
  3. definire strategie e facilitatori che permettano di raggiungere i traguardi
  4. valutare l’efficacia delle strategie e la validità dei traguardi (Ianes e Cramerotti, 2009)

Nel P.E.I. l’approccio con valutazione biopsicosociale ICF è fondamentale poichè contempera funzionamento e connessione ai traguardi definiti nel tempo, sia nel mondo scuola coordinati sia con altri contesti significativi integrati,  come la famiglia, il tempo libero, l’ambito terapeutico-riabilitativo e di orientamento lavorativo;  essenziale la dimensione di prospettiva del P.E.I. a medio e lungo termine, che tuttavia necessita di alimentare nel “qui e ora” un confronto continuo e permanente fra obiettivi di scuola ed extrascuola, nei diversi passaggi evolutivi dall’infanzia all’età adulta.

Il P.E.I. (programmazione e atto amministrativo) é elaborato dal Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione di Istituto – G.L.O. a partire dalla scuola dell’infanzia,  ha durata annuale con riferimento agli obiettivi educativi, didattici, a strumenti e strategie da adottare per un ambiente di apprendimento e di sviluppo delle potenzialità di alunni e studenti con disabilità e per il soddisfacimento dei bisogni educativi individuati.

Il P.E.I. esplicita:
– le modalità di sostegno didattico
– la proposta del numero di ore di sostegno alla classe
– le modalità di verifica e i criteri di valutazione
– gli interventi di inclusione svolti dal personale docente nell’ambito della classe e in progetti specifici
– la valutazione in relazione alla programmazione individualizzata
– gli interventi di assistenza igienica e di base, svolti dal personale ausiliario nell’ambito del plesso scolastico e la      proposta delle risorse professionali da destinare all’assistenza, all’autonomia e alla comunicazione.